Girò l'alba col respiro in sua dote, allagando la chioma in due pezzi giallo sul bagnasciuga che profumava di futuro. Il vento, poi, cullava il momento tra un' onda e l'altra un gabbiano sorrideva, annusando i tattoo della sabina.
poi il gabbiano, giro dopo giro, planò su quella miriade di granelli di sabbia bianchissima, che erano come una marea di ipotesi e possibilità
si fermò, giusto il tempo di un secondo,mentre il sole già accarezzava l'acqua e riscaldava il restante.
Lei, la Sabina in giallo, guardò la scena, un nanosecondo prima di tuffarsi in quel cielo rovesciato, mentre il gabbiano, lui, filava via, rapido, con un pezzo del costume...o pareo
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